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La nostra storia
Since 1958

È possibile fare innovazione in un ambiente dove la tradizione è la base di tutto?

 

Io penso di sì.

E lo pensavo già quando, da ragazzino, ho cominciato ad aiutare mio papà nel suo

lavoro, seguendolo in giro per la provincia a riparare tavoli da biliardo classici in

bar e luoghi di ritrovo.

 

Del resto mio nonno aveva fondato l’azienda negli anni Cinquanta facendo

un’operazione di rinnovo paurosa su sé stesso: abbandonato il negozio di

alimentari, aveva fondato un’azienda che riparava e costruiva tavoli da gioco,

soprattutto biliardi.

Eppure questa voglia di innovare sembrava essersene andata con mio nonno.

Forse per questo non mi sono mai totalmente coinvolto con l’azienda di famiglia.

Dei cinque fratelli, solo mio padre aveva voglia di tentare cose nuove. L’azienda in

generale preferiva continuare a fare quello che si era sempre fatto, anche se le

cose cominciavano a cambiare, ed era oggettivamente difficile negarlo.

Così io restavo ai margini, aiutavo dove potevo, imparavo, e intanto covavo un

desiderio di "nuovo e diverso", anche se non sapevo ancora come l'avrei realizzato.

Poi c’è stata la pandemia.

Chissà cosa avrebbe pensato il nonno di questo scossone terribile al ‘si è sempre fatto così’.


Chissà quali novità avrebbe tentato.

Talvolta i cambiamenti più grandi avvengono sottilmente. Pensi di fare una cosa…

e poi, solo dopo, ti rendi conto che in effetti ne stavi facendo un’altra.

Stavi costruendo una nuova realtà, che magari avevi desiderato ma non pensavi di poter davvero creare.

All’epoca ho pensato: se non possiamo più andare in giro a vendere nostri biliardi,

facciamolo dal web. Non c‘è alternativa. E magari un’alternativa c’era, ma quel mio

desiderio di cambiamento così a lungo sopito ha visto l'occasione e non se l'è fatta sfuggire.

Ho creato un e-commerce in cui vendevano online i prodotti dell'azienda di famiglia, ma gestito da me.

Questo mi ha permesso di sperimentare liberamente e osservare.

 

E pian piano ho osservato che, benché vendessi inizialmente tutto il catalogo,

alcuni prodotti avevano più successo. 
Alcuni prodotti ‘inusuali’, che coniugavano

tradizione e innovazione. Uno di questi era il tavolo da biliardo che si trasforma in tavolo da pranzo.

E mi sono appassionato all’idea. Immagina offrire la possibilità di avere un biliardo anche in una casa dove non si può dedicare una stanza esclusivamente al gioco.

Immagina raccogliersi attorno al biliardo non solo per giocare, ma anche per pranzare, prolungando la possibilità di stare assieme, e di usarlo più spesso. Magari tutti i giorni.

Immagina renderlo un prodotto bello non solo se aderisce alla tradizione, ma anche

innovativamente bello. Un prodotto di design, che arricchisce una casa anche quando non viene ‘usato’.

Quell’idea ha cominciato a bussare al mio cervello e non se n’è voluta andare.

Ma in azienda non erano altrettanto entusiasti.

Un’idea troppo strana. Troppo diversa. E con un mercato troppo piccolo. IIo mi dicevo, non importa.

Io voglio fare molto bene una cosa sola, piuttosto che fare adeguatamente un po’ tutto.

Voglio investire tutte le mie energie, le mie idee, le mie aspirazioni in qualcosa in cui davvero credo.

È diversa? Non importa. È l’idea giusta.  

Ma solo mio padre e mio fratello mi capivano. Il resto della famiglia mi diceva, è troppo rischioso.

Se vuoi farlo, fallo da solo.

Era un salto nel buio? Indubbiamente.

Ma ero convinto che fosse la strada giusta? Sì.

Perciò sono saltato nel buio.  

Ho fondato la mia azienda, seguito da mio padre e mio fratello.

Un’azienda che produce solo tavoli da biliardo che si trasformano in tavoli da pranzo. Oggetti innovativi non solo nell’idea, ma anche nel design.  

Ho voluto creare un’azienda che, fondandosi sulla tradizione e la sapienza di mio

padre, guardasse però al futuro.  

Sperimentare è il nostro credo, che si tratti di una nuova app o di un nuovo design.

 

Guardare al futuro è la nostra stella polare, che si tratti di raggiungere una produzione a impatto zero entro qualche anno, o dare la possibilità a chi ama il biliardo, di vivere la loro passione in modo nuovo.

Oggi Biliarditaly è un’azienda prospera, eppure non si adagia sui suoi allori.

Cerchiamo continuamente strade nuove, nella produzione, nella comunicazione,

nell’ottimizzazione delle risorse.

Forse anche tu sei una persona che guarda al futuro e non teme di sperimentare nuove soluzioni.

Sono felice che tu ci abbia trovato nel vasto mare del web.

Dai un’occhiata la nostro catalogo.

O ancora meglio, contattaci, perché magari stiamo lavorando proprio in questo momento alla soluzione migliore per te.



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Il design si unisce al gioco così sul tavolo da biliardo si può anche cenare

Quella di Mirko Adami è una famiglia di biliardieri da generazioni, che ha mosso i primi passi nel 1958 quando Adelino Adami ha fondato l’Adami Tecnica Biliardi.

In riva all’Adige nasce il «biliardo-tavolo», un mobile dedicato all’intrattenimento che si fonde con l’arredamento. A rendere possibile la fusione di queste due realtà è BiliardItaly, azienda veronese nata dall’intuizione del suo titolare venticinquenne Mirko Adami. Una famiglia, quella Adami, di biliardieri da generazioni, che ha mosso i primi passi nel 1958 quando Adelino Adami ha fondato l’Adami Tecnica Biliardi. Inizialmente specializzata nella produzione di calcio balilla per le parrocchie della città, l’azienda ha ampliato poi il suo raggio a tavoli da ping pong, attrezzature per le attività di svago e soprattutto biliardi. «Sono immerso nella cultura del biliardo sin da quando ero piccolo», racconta Mirko Adami. «Mentre però l’azienda di famiglia ha scelto di restare sul mercato del biliardo tradizionale io, in tempo di Covid, ho iniziato a riflettere su quale poteva essere il biliardo del futuro. Durante la pandemia», prosegue, «si è iniziato a dare molto più valore alla casa ed è emerso forte il desiderio di trovare questo tipo di intrattenimento non solo all'esterno ma anche tra la proprie mura». E dati gli spazi domestici che molto spesso non consentono di dedicare un’intera stanza a questo passatempo intramontabile, ecco che diletto e quotidianità si uniscono: «Ciò che abbiamo creato è un biliardo di alta qualità che però, grazie all'aggiunta di coperture, diventa un tavolo da pranzo dalle finiture moderne», spiega Adami. Un progetto reso possibile da un complesso lavoro di studio di forme, materiali e performance in collaborazione con numerosi artigiani veronesi. La sfida, spiega Adami «atava proprio lì: creare un prodotto che come design fosse molto bello ma che assicurasse ottime prestazione di gioco.

Qualità, precisione, peso della struttura. Tutto doveva rimanere invariato». A ispirare l’estetica del progetto sono soprattutto tavoli di design ma non mancano idee originali: «La nostra ultima creazione si chiama Vertigo, un’assoluta novità a livello estetico, resa possibile grazie al lavoro di un artigiano che è riuscito a saldare tra loro diversi triangoli per formare la struttura portante». Amatissimo è anche il modello che vanta accattivanti ma solide gambe di vetro. «Le idee nascono anche parlando con i clienti, che a volte richiedono design personalizzati», aggiunge il titolare. A lavorare a fianco di Mirko ci sono anche il fratello e il padre, responsabili della parte tecnica di installazione del prodotto. Un’azienda molto giovane BiliardItaly che, nonostante debba ancora spegnere la seconda candelina, ha esteso il suo raggio di mercato a tutta l’Italia, oltre che Svizzera e Germania. «La nostra non è la classica stratup. Essendo il nostro un settore di nicchia, l’esserci cresciuto dentro mi ha permesso di capirlo e tentare di rivoluzionalo. Ed ecco che siamo riusciti a portare il biliardo del futuro molto oltre il nostro show room a San Giovanni Lupatoto». •.

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